Zuppa d’orzo biodinamico con cavolo riccio viola & altre storie per MTC n. 53

Eccomi finalmente, giunto in questo vulcanico MTC, un po’ tirato per la giacca, un po’ per curiosità mia, un po’ per complicarmi la vita che fa sempre chic, ci sono anch’io, sempre in ritardo che fa più interessante, o forse come nel film di Nanni Moretti mi si notava di più se non venivo?

zuppapianta
Quando si diceva zuppe e minestroni, fin da ragazzo, s’intendeva “vediamo i ‘cche c’è in frigo che qualcosa s’inventa, vedrai”. In frigo, in una casa abitata da due famiglie, figli genitori e nonni, c’era sempre qualcosa rimasto lì e utile per cominciare a immaginare una qualche sostanza liquida con verdure legumi e pane secco o pasta, da poter poi chiamare minestrone o zuppa. Una costa di sedano e una carota, non mancavano mai, magari grinzose ma c’eran sempre, le cipolle figuriamoci, patate ovviamente, una mezza verza appassita … e via così. Poi che c’entra, un ci si accontentava di così pochino, la guerra era finita da un pezzo, si poteva quindi uscire anche a comprare qualche pezzo da novanta per renderla più interessante, ma con poco di più comunque, dalle mani di mia madre, che era brava assai, il risultato era sempre garantito. Ecco questa è stata la mia scuola, alla quale mi sono sempre riferito seguendo proprio questo virtuoso procedere nell’intento che niente venisse alla fine della settimana buttato, peccato mortale e ignobile spreco.
E vi dico la verità, le zuppe e i minestroni in casa nostra si vedono spesso perché ci piacciono molto soprattutto la sera, d’inverno ma anche tiepide d’estate, soprattutto quando pensi che con le verdure stai più leggero del giorno prima che hai esagerato un po’ .. poi siccome le vengon sempre benino, finisce che se ne fan fuori due o tre scodelle a testa e siamo a i ‘ppunto della sera prima.
Tornando alla tecnica del “vediamo cosa butta il frigo” di cui sopra, vi giuro che non mi sono mai riferito a nessuna ricetta, salvo quando vuoi proprio la ribollita e allora c’è poco da improvvisare, perciò minestroni e zuppe a me vengono sempre diverse nei sapori e nei colori, e non sarei in grado assolutamente di rifarla identica il giorno appresso. Ma forse il divertente è proprio questo. Anche se si deve dire che le mani hanno la loro memoria propria e anche se non ti rendi conto, loro fanno tesoro delle esperienze, quando il tuo cervello è pigro. Quindi, avete capito, vengono sempre buone, e come si dice qui a Firenze, per assaggiarle … scapperebbero dalle Murate (le vecchie galere fiorentine, per chi non è di qui).
Bene perciò anche questa volta si va d’istinto, purtroppo devo pesare tutto altrimenti non scrivo la ricetta e voi mi bacchettate. Comunque gli ospiti d’onore a far compagnia alle verdure grinzose ci sono anche questa volta e sono questi: orzo biodinamico di una nota azienda ma che non si può dire e che avevo comprato tempo fa con l’intento di fare qualcosa di speciale e quindi quale migliore occasione, cavolo riccio viola che mi aveva attratto sui banchi del mercato e che pare molto salutare perché ricco di vitamina K e che poi era molto leggiadro nell’aspetto quindi degno dell’MTC.
Le “altre storie” citate nel titolo provengono invece dal cassetto in fondo al frigo e sono: 1 carota e mezzo sottratta al sacchetto destinato alla cavalla di famiglia, una costa di sedano rimasta lì dall’ultimo minestrone, mezza cipolla bianca idem c.s., 1 porro e 500 gr di zucca avanzati dalla preparazione di un mega sformato portato ad una festa la scorsa settimana e che ancora ricordano, un cuore di verza le cui foglie grosse utilizzate giorni fa per gli involtini di verza in memoria della giornata nazionale, una manciata di lenticchie sopravvissute al capodanno, qualche patata perché quelle ci son sempre tanto prima che vadano in malora … prezzemolo e alloro son dietro casa perciò con questa meravigliosa squadra ritratta anche in foto, mi metto al lavoro.

squadra
Le zuppe e i minestroni dato il lavoro che ci va, non si fanno mai per due o tre persone, oltre il fatto che riscaldate due giorni dopo sono ancora più buone, quando non convenga farne scorta in congelatore.

Zuppa d’orzo biodinamico con cavolo riccio viola & altre storie

Ingredienti per 10-12 persone (dipende quante volte si rifanno!)
200 gr di orzo biodinamico
200 gr di cavolo riccio viola
400 gr di patate a pasta gialla
500 gr di zucca
200 gr di verza
1 porro grande
100 gr di lenticchie
1/2 cipolla bianca
1 carota e 1/2
1 costa di sedano
prezzemolo
alloro
sale q.b.
6 cucchiai di olio e.v. d’oliva
2 litri e 1/2 di acqua

Fidarsi è bene, ma per sicurezza le lenticchie cuocerle al dente a parte, vedi poi che magari l’orzo prende mezz’ora in più di cottura e si squagliano le lenticchie, meglio non rischiare e aggiungerle dopo, a pochi minuti da fine cottura della zuppa. Patate sbucciate e lessate a parte e poi ridotte a purea con la forchetta. Per l’orzo una notte in ammollo in acqua come suggerito dalla nota azienda. Con carota, sedano, cipolla e un ciuffetto di prezzemolo fare un battuto. Prendere un 20% circa di questo e fare soffritto in una piccola casseruola con 2 cucchiai d’olio, poi aggiungere lenticchie, acqua che sopravanzi di un dito e sale q.b. e portare a cottura al dente, circa 30 minuti.

taglioPreparare le verdure tagliate come indicato in foto: zucca tagliata a dadini piccoli, porro a rondelle e poi sminuzzato, verza e cavolo riccio tagliuzzati grossolanamente; al cavolo riccio togliere  le grosse coste centrali. Mettere il resto del battuto in pentola con 4 cucchiai d’olio e fare il soffritto con due foglie di alloro rotte sui bordi, quindi unire cavoli, porro e zucca e girare per insaporire per 5 minuti. Aggiungere poi 2 litri e 1/2 di acqua, portare ad ebollizione, abbassare la fiamma e proseguire la cottura per 30 minuti circa, poi aggiungere l’orzo e proseguire per altri 30 minuti circa. Poi quasi a fine cottura dell’orzo unire le lenticchie con la loro acqua di cottura e la purea di patate. Girare e proseguire per altri 5 minuti. Servire la zuppa ben calda con un giro d’olio a crudo.

zuppa

Con questa ricetta partecipo all’MTC n. 53 del mese di gennaio 2016

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15 risposte a Zuppa d’orzo biodinamico con cavolo riccio viola & altre storie per MTC n. 53

  1. Marina scrive:

    Il sottotitolo potrebbe essere : se vuoi fare il figo usa il cavolo,viola ! Ma tu sei più figo di Carlo, lasciatelo dire …ecco, se io potessi dire la mia questo è il tipo di zuppa che io,porterei nella gavetta sull’isola deserta baciiiiii

    • kamp scrive:

      Eh sì perché nell’isola deserta almeno un fornello ci sarà, altrimenti siamo rovinati!! Grazie Marina, con i tuoi commenti finirò per montarmi la testa … non l’avessi già fatto 🙂

  2. cristina galliti scrive:

    Ora, è impossibile un vedeetti chè te tu sei lungo lungo
    Scherzi a parte, bravo e benvenuto. Ingresso in perfetto stile emmeticino!
    Bòna ‘odesta zuppa!!

    • kamp scrive:

      aha aha!!! Grazie Cristina dei complimenti, sì era parecchio bona in effetti … tra MTC e Calendario io non ce la faccio a seguire tutto aiutoooo … a presto un abbraccio!

  3. Benvenuto, mi piace molto la tua proposta, sia nella classicità e bontà della ricetta che nel post fresco e divertente. E poi mi è sembrato di sentir parlare una lingua affine…son pochi i km che ci separano. Buon MTC!

  4. Alice scrive:

    Tranquillo…ti si nota comunque! 😀
    Ottima zuppa, ricca e nutriente…e il detto delle Murate non lo conoscevo mica! Me lo rivendo 😉
    A presto!

    • kamp scrive:

      Ciao Alice, grazie!! Forse si è perso il detto con il trascorrere del tempo e forse anche perché è ormai passato tanto tempo da quando non sono più carceri … a presto!!

  5. sabrina scrive:

    Il cavolo riccio viola è tres chic! Ma che ti devo dire..di questo periodo le verdure sono proprio adatte a questo: minestre, minestroni e zuppe e basta convogliare un pò di ricordi ed ecco che vengono da Dio! Anche io estrema fatica a pesare…ma dovrò farlo!

  6. alessandra scrive:

    ti si notava anche prima
    è per questo che ti volevo qui.
    Ce l’ho pure io la squadra. E volevo il pallone d’oro 😛

    • kamp scrive:

      Sì avevo intuito che mi avevi preso di mira da un pezzo … e sapevi anche che avrei ceduto presto! Per quanto riguarda i palloni d’oro mi sa che te ne sei già vinti parecchi 😉 meritatamente

  7. Vittoria scrive:

    Ciao Fabio benarrivato in questa gabbia di matti.
    Minestra fighissima con tutti gli ingredienti fighi ….scherzo dai. Il cavolo rosso riccio mi ha colpito qui a Genova non l’ho ancora visto, chissà quando arriverà.
    Del tuo post mi ha colpito una frase, questa:
    “le mani hanno la loro memoria propria e anche se non ti rendi conto, loro fanno tesoro delle esperienze, quando il tuo cervello è pigro”
    E’ proprio vero, ci sono momenti che non bisogna pensare, lasciar fare alle mani….

    • kamp scrive:

      Ciao Vittoria, ebbene sì eccomi arrivato!! Grazie degli apprezzamenti graditissimi … il cavolo riccio è una scoperta anche per me recente non lo avevo mai visto prima neanche io ed era la prima volta che lo usavo, ottimo direi, bisogna ricordarsi che tinge di viola un po’ come il cavolo cappuccio. Sul lasciar fare alle mani direi che è storia quotidiana in cucina …. solo quando pubblichi che devi pesare, scrivere, il che è anche bene così rimane traccia delle cose buone!!

  8. G scrive:

    A parte il fatto che leggendo i tuoi post mi sembra che tu stia parlando della casa in cui sono cresciuta io ( ma questi toscani non se la leveranno mai la passione per le minestre, zuppe e affini, e che siano “a bollore” se no non gli “garban punto”??? Aggiungo per fortuna). Comunque, il sapere delle mani, che poi è il sapere del corpo, mi ha sempre affascinato. Però il prodotto “culinario” di queste mani è ancora più interessante! Un abbraccio e speriamo che ce la facciamo a stare dietro all’MTC. Vanno come razzi!

    • kamp scrive:

      Grazie Cara Giovanna delle tue parole!! Io mi sento in colpa perché in questo momento non trovo il tempo di legger quasi niente … spero di recuperare presto e di sicuro appena posso da fiorentino mi vado a leggere la tua ribollita! Hai proprio ragione van come razzi e starci dietro e cosa dura, questo mese ad esempio per MTC pubblicherò sul filo del rasoio e di sicuro non come avrei voluto, ma rimedieremo. Ma quando ci si vede? Un abbraccio

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