La befana vien di notte …

… con le scarpe tutte rotte … e mica solo lei di questi tempi! Per fortuna si trovano ancora artigiani riparatori che ci aiutano a prolungare la vita al nostro guardaroba! Questo sì che è un mestiere che andrà alla grande nel nostro immediato futuro.

Allungare la vita alle cose è sempre stata una mia sfida, anche in tempi non di crisi, per la mia fissazione di evitare gli sprechi ma anche, da sciocco sentimentale, per il dispiacere di separarmi da un oggetto o un indumento che è stato fedele servitore per tanto tempo. Beh, in un certo senso anche le cosiddette “rinnovabili” si basano sullo stesso principio, ovvero sul concetto di evitare gli sprechi, in questo caso energetici. Perché, per fare un nuovo paio di pantaloni non ci vuole forse una certa quantità di energia?
Potremmo proseguire, scoprendo che sono molte le azioni quotidiane da intraprendere per un politically correct in campo energetico, e tanto per tornare sui nostri temi andiamo ad occuparci del nostro frigorifero, e facciamo attenzione che almeno lui non ci vada in crisi altrimenti già le giornate son pesanti, e quando rincasiamo e ci accingiamo a preparar cena ci dobbiamo divertire, e non solo a preparare ovviamente. E il nostro frigorifero può andare in crisi in tanti modi, certamente quando è vuoto e ancor di più quando è pieno di un sacco di cose che rischiano di andar a male e che dovremo buttare se non riusciamo a combinare qualcosa con loro. Sia Mai! Come sapete tutto si può riutilizzare e trasformare in un nuovo piatto interessante con la tecnica Re-Food della quale ho già più volte raccontato. E siamo sempre in tema rinnovabili. In realtà la tecnica consiste semplicemente nello sperimentare immaginando accostamenti mai pensati e magari fortunati. Non dite che in questo periodo di feste tra vigilie, natali, cenoni e capodanni, non vi è avanzato niente perché non è credibile. Anche se eravate sempre ospiti a casa d’altri non è credibile perché non vi avranno sicuramente congedati senza avervi prima consegnato i tipici fagottini di carta stagnola, della serie, come facciamo a mangiar tutto noi, prendete prendete, è un peccato buttare!
Ma a dire il vero non sono queste meraviglie di avanzi che vi servono per elaborare un Re-Food, queste ve le sarete giustamente fatte fuori il giorno appresso, tanto che erano buone. Sono invece quegli ingredienti che vi sono serviti per preparare qualche piatto ma che avendo in quantità esuberante, sono rimasti lì nel piano basso del frigo in attesa di giudizio.
I miei avanzi? Sostanzialmente un mezzo piatto di bietole lessate e che avevano accompagnato un secondo di pesce azzurro un paio di giorni prima, un piccolo finocchio crudo orfano con il quale non si fa un contorno nemmeno per due, e gli immancabili albumi d’uovo, che io non butto mai quando preparo una buona maionese, e con i quali già lo scorso anno vi avevo suggerito un paio di soluzioni da Re-Food.
Quindi tanto per cominciar bene l’anno e non sprecare niente, pratica sempre più necessaria e trendy, vi racconto, con la Befana già in viaggio di ritorno, cosa ho combinato ieri in sua memoria.

Re-Food n. 11
Pranzo di Befana

Per il primo per due: il mezzo piatto di bietole lesse, due grossi spicchi d’aglio, due cucchiai d’olio e.v. di oliva, ricotta salata grattugiata, mezzo bicchiere di latte di soia, 150 gr di pasta corta tipo chiocciole o fusilli.
Per il secondo per due: il finocchio orfano, mezza cipolla rossa, 4 foglie di alloro, 3 albumi d’uovo, una noce di burro, sale, pepe nero, parmigiano grattugiato.

Per il primo, niente di più semplice. Mettete in cottura la pasta. Nel mentre, tritate gli spicchi d’aglio e in una casseruola fateli leggermente colorire nell’olio, unite le bietole anch’esse tritate, salate poco e insaporitele girando per 2/3 minuti. Aggiungete adesso il latte di soia, fate riprendere temperatura e unite la pasta cotta al dente girando per 2/3 minuti per amalgamare i sapori e far asciugare il latte in eccesso. Quando il condimento risulta cremoso, sporzionatela nei piatti e conditela con la ricotta salata grattugiata e un filo d’olio a crudo.
Per il secondo, altrettanto semplice. Mondate il finocchio, tagliatelo a spicchi sottili e poi lessateli a vapore. Nel frattempo sbattete gli albumi con una forchetta in una scodella unendo un pizzico di sale, fino a che accenna a montare. Adesso in una padella antiaderente soffriggete nel burro a fuoco medio la cipolla e le foglie d’alloro finemente tritate. Trascorsi circa 5 minuti unite il finocchio ben lessato e insaporitelo girando per altri 5 minuti, dopo di che versate dentro gli albumi sbattuti, abbassate la fiamma e coprite con un coperchio. Controllate dopo qualche minuto e quando gli albumi saranno rappresi girate la frittata facendo uso del coperchio chiuso e riadagiatela nella padella. Spolveratela di pepe nero e di grana grattugiato e ricoprite per altri 2 minuti affinché il grana si sciolga. Spengete la fiamma e servite la frittatina calda nei piatti.

Magari con le scarpe rotte, ma una Befana a tavola con gusto!

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Una risposta a La befana vien di notte …

  1. silvia scrive:

    Anch’io sono un’esperta della cucina da riciclo! Non mi piace buttare, lo spreco mi dà molto fastidio, mi lavo i denti chiudendo il rubinetto dell’acqua…sono piccole cose lo so, ma per me molto importanti!

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