Pan di Ramerino in fiore

Levatemeli di sotto che li finisco! Mannaggia son venuti troppo buoni, sarà che son proprio i dolci che piacciono a me, quelli semplici con pochi ingredienti, con il profumo del fatto in casa. Sarà anche che questo starsene chiusi stimola l’appetito, sarà che più invecchio più divento goloso, non so cosa sarà, ma ho un presentimento che questi Pan di Ramerino di Pasquetta avranno vita breve.

Li avevo fatti per la prima volta lo scorso anno, ahimé in un contesto non molto diverso dall’attuale, e dato che dei periodi brutti si ricordano più volentieri le cose belle, ecco che mi è venuta voglia di replicare. Poi non capisco come mai ho aspettato un anno, visto che il rosmarino, o ramerino come si usa chiamare qui, è disponibile tutto l’anno. Misteri dell’inconscio.
Bene, detto ciò, già mi pareva giusto fare un post anche per mettere nero su bianco la ripetuta performance, ma ora che mi viene specificamente richiesto non posso certo sottrarmi e il piacere di condividere è ancora più grande.
Quest’anno fra l’altro come recita il titolo, il mio ramerino è in piena fioritura, occasione ghiotta quindi per sperimentare la variante anche con i fiori oltre che con le foglie, ma passiamo in rassegna gli ingredienti che ho usato.
Lo scorso anno avevo usato lievito di birra, non volendo rischiare la prima volta con il mio lievito madre, con il quale sono solito fare il pane settimanale. Quest’anno ero fermamente intenzionato invece ad usarlo, poi mi è venuto in mente che poco tempo fa avevo acquistato per provarne l’efficacia, un lievito madre essiccato di qualità così ho deciso di usare quello. Mi sono attenuto alle dosi indicate in confezione rispetto al peso in farina e la cosa ha funzionato, in ogni caso negli ingredienti trovate sotto le indicazioni per l’uso del lievito di birra fresco.
Non faccio nomi né per i produttori del lievito né per quelli della farina ma sono ditte assai rinomate e non vi sarà difficile intuire.
Dei rametti di rosmarino ho preso tutto, fiori e foglie, rischiando un po’ che l’amarognolo, piacevole peraltro, dei fiori incidesse sul risultato finale. Niente affatto perciò non vi fate problemi, anzi usateli!
Per l’olio evo non si discute la qualità, è quello di casa, delle olive da noi raccolte e dalle quali è venuto l’olio più buono del mondo, ovviamente.
Per lo zucchero ho usato quello integrale di canna “solidal” proveniente dai paesi del sud del mondo, che vi consiglio perché dona aromi che non otterrete con quello raffinato bianco, e che assieme alle uvette di provenienza turca, sono gli unici ingredienti non di prossimità, ma comunque ottimali.
Adesso vi racconto la procedura, che soprattutto per chi ha dimestichezza con i lievitati, è assai semplice, basta rispettare i tempi di lievitazione. Una sola cosa vi segnalo, che potrebbe sgomentarvi. Quando aggiungete nell’impasto le uvette nella quantità indicata, vi chiederete sicuramente se state sbagliando qualcosa, e se riuscirete mai a farle stare tutte nell’impasto, non vi preoccupate, pian piano ci riuscirete … ricordatevi che l’impasto poi dovrà lievitare!

Pan di Ramerino

Ingredienti per 8 panini di circa 10 cm di diametro
Farina W 320, gr 500
Acqua gr 250
Lievito madre essiccato gr 35 (oppure lievito di birra fresco gr 10)
Sale gr 9
Olio evo gr 50
Uvetta gr 160
Ramerino, due rametti con fiori
Zucchero integrale di canna gr 60 (più 2 cucchiai per lo sciroppo)

Mettete l’uvetta in ammollo in acqua calda per farla rinvenire. Scaldate l’olio in un padellino con le foglie di ramerino e i suoi fiori. Appena comincia a muoversi, spegnete il fuoco, tirate su il ramerino e tritatelo grossolanamente. In un largo contenitore stemperate il lievito nell’acqua, poi unite la farina e lo zucchero e lavorate l’impasto per circa 5 minuti. Adesso unite sale e olio e lavorate ancora per qualche minuto fino ad incorporare bene l’olio. Infine aggiungete l’uvetta e il ramerino e incorporate bene lavorando l’impasto per altri 5 minuti.
Raccoglietelo a palla nel contenitore unto con l’olio e sigillate con la pellicola. Lasciate lievitare almeno per 10-12 ore fino a che l’impasto è raddoppiato. Dividete l’impasto in 8 parti a formare i panini, fate il taglio a croce tradizionale sulla loro sommità e metteteli in forno sulla teglia rivestita di carta da forno. Accendete la luce del forno (ammesso che non sia a led) per facilitare la seconda lievitazione. Attendete che sia di nuovo raddoppiato il volume (2-3 ore circa) e cuocete a 180 gradi per 30 minuti.
Nel frattempo fate uno sciroppo di zucchero con 4 cucchiai di acqua e 2 di zucchero, fate scaldare sul fuoco in un pentolino girando fino a che si addensa da poterlo spennellare: occorreranno circa 5 minuti.
Spennellare con lo sciroppo i panini una volta tolti dal forno e farli raffreddare.

E mi raccomando, non invitate troppa gente … spariscono all’istante!

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